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Wellnessproducts > Fototerapia

La luce è importante. Ma perché?

Il sole e i suoi nocivi raggi ultravioletti sono un problema noto da tempo. Quel che è relativamente nuovo è l’allarme degli scienziati, che troppa poca luce può avere effetti dannosi sulla nostra salute.
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Un articolo della giornalista Rosie Blau rivela quanto sia varia l’attuale gamma di ricerca degli effetti della luce sugli esseri umani (1). Soprattutto, la Blau ha intervistato Satchin Panda, un professore di biologia molecolare ed un esperto su come funziona il nostro orologio circadiano interno. È risaputo che le persone hanno bisogno di luce perché influenza il nostro orologio interno e il ciclo sonno – veglia, ma il Dott.Panda e il suo team hanno anche notato che il cambio della tonalità della luce in diversi momenti della giornata è un fattore significante. La normale luce artificiale non segue questi cambi di colore. Ecco perché la luce tendente al blu emessa dal nostro schermo del computer può ingannare il nostro cervello e farci pensare che sia giorno in piena notte.

Le domande quindi sono: quanta luce ci serve? Deve essere naturale o può anche essere artificiale? Quali sono gli effetti a lungo termine che possiamo avere lavorando in uffici scarsamente o male illuminati? Ci sono ancora più domande che risposte. Anche il Dott. Panda ammette che la luce, come oggetto di ricerca, è ancora agli albori.

Il potere della luce è affascinante. Rosie Blau, per esempio, cita uno studio dove i pazienti ospedalizzati in stanze più luminose hanno un recupero più veloce. Anche la produttività lavorativa sembra incrementare con un’illuminazione più brillante. Anche le prestazioni di atleti professionisti incrementano significativamente dopo un trattamento giornaliero con luce trascraniale per qualche settimana, come mostrato negli studi della Valkee (2).

Al giorno d’oggi il nostro ritmo di lavoro ed altre attività non sono più sincronizzati con l’alba e il tramonto. Inoltre la durata del sonno è diminuita. La Blau cita uno studio che ha scoperto che gli americani adesso dormono il 20% in meno di quanto dormivano 100 anni fa. La mancanza cronica di sonno ci rende più vulnerabili per quanto riguarda gli errori e le malattie o, nel caso dei bambini, di iperattività. Il nuovo termine “social jet-lag
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